mercoledì 16 febbraio 2011

Mille scuole cattoliche e la sfida multiculturale

da Incrocinews.it - 14/02/2011 di Maria Teresa ANTOGNAZZA

In programma al Collegio San Carlo venerdì 18 febbraio, il consueto convegno culturale in preparazione alla tradizionale marcia “Andemm al Domm” che quest’anno si terrà il 16 aprile. Monsignor Faccendini, Vicario per l’educazione scolastica, anticipa i temi e presenta i relatori.

Manifesto del convegno

È diventato ormai multicolore anche il mondo delle scuole cattoliche milanesi. Seguendo un’inarrestabile evoluzione che interessa l’intera società italiana, dentro e fuori le aule i ragazzi imparano a fare i conti con compagni in arrivo da ogni parte del mondo, portatori di culture, fedi e tradizioni estremamente diverse tra loro. E così la cosiddetta «multiculturalità» diventa anche motivo di riflessione sul senso e le dinamiche dell’educazione delle giovani generazioni, soprattutto se affidata a istituzioni di antica tradizione, come appunto a Milano e in tutto il territorio diocesano le scuole cattoliche di ispirazione cristiana.
È proprio a questo mondo, fatto di insegnanti, dirigenti, genitori e studenti, che vanno dai primissimi anni della scuola dell’infanzia fino alle soglie dell’istruzione universitaria, che si rivolge il tradizionale convegno in programma venerdì 18 febbraio, nel pomeriggio, al salone del Collegio arcivescovile San Carlo di Milano, che anticipa la grande festa primaverile della marcia “Andemm al Domm” che si terrà il 16 aprile.
«L’appuntamento di quest’anno - spiega monsignor Carlo Faccendini, vicario episcopale per l’educazione scolastica - vuole proprio sollecitare la riflessione di tutto il mondo scolastico sul tema dell’educazione e della multiculturalità, focalizzando in questo l’impegno e il cammino della scuola cattolica. Anche in questo universo educativo, infatti, ci si sta e si deve sempre più misurarsi con presenze diverse, dal punto di vista culturale e religioso. Passi se ne stanno già facendo tanti, un po’ in sordina forse e senza tanto clamore, ed è per questo che il convegno aiuterà tutti a guardare oltre e spingere sempre più avanti il tradizionale impegno educativo rivolto a tutte le fasce d’età dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria superiore».
Un mondo veramente composito e ricco di esperienze, con oltre mille scuole diffuse su tutto il territorio della diocesi ambrosiana, 10 mila insegnanti e quasi 118 mila alunni: fra loro, almeno cinquemila sono studenti stranieri. Come rapportarsi a loro, come valorizzare le diversità culturali, che rispetto meritano le tradizioni e le appartenenze religiose, lette in un contesto di progetto educativo cristianamente ispirato? Tutte domande e provocazioni su cui cercheranno di far luce i due interventi del convegno. «Abbiamo chiesto ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, di aprire la riflessione su questo tema a partire dagli orientamenti pastorali dei Vescovi italiani sull’educare - spiega don Faccendini -. Il suo contributo riguarderà in particolare le condizioni di un progetto educativo rivolto ai giovani nell’attuale contesto culturale. Poi sarà la volta di un’esperienza molto toccante e istruttiva. Al convegno, infatti, prenderà la parola monsignor Pero Sudar, che è il vicario generale della diocesi di Sarajevo. A lui ho chiesto di raccontare quanto si sta facendo come scuola cattolica in una terra fortemente attraversata da differenze e contrasti etnici e culturali».
Il racconto del vescovo cristiano è quello di un mondo scolastico che non ha esitato a comprendere e accogliere le sfide della nuova società, progettando un percorso scolastico interessante, nel quale vengono inseriti studenti cristiani ed esponenti di altre confessioni religiose. Il programma di studio è uguale per tutti mentre esiste un grande rispetto per le diverse appartenenze religiose, al punto che l’insegnamento della religione è distinto a seconda delle diverse fedi. «Questa è la grande sfida a cui siamo tutti chiamati - conclude il Vicario per l’educazione scolastica milanese - ed è il cammino verso cui siamo diretti nei prossimi anni».